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Villa Merendino

Già Venzi

La villa sorge su un'altura del quartiere San Lorenzo, immersa nella splendida vegetazione che la separa dall'abitato circostante. Fu realizzata agli inizi del Novecento dalla famiglia Venzi. Qui si trasferì la figlia del Senatore Giovanni Giolitti, andata in sposa al Senatore  Giulio Venzi; in occassione delle nozze, la donna, portò con sè dalle sue residenze in Piemonte, alcuni arredi, ancora presenti nella villa. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'edificio divenne sede di un comando dell'esercito tedesco, e per questo, fu bombardata dagli alleati, riportando purtroppo notevoli danni. Nel dopoguerra, precisamente nel 1951, si decise la ristrutturazione, che la famiglia Venzi affidò ad Emanuele Caniggia, importante architetto molto attivo, in quel periodo, a Roma e in Italia.

Villa Merendino

Già Venzi
Veduta del prospetto nord

La residenza è caratterizzata da molti elementi decorativi che rispecchiano la sensibiltà e il carattere dell'epoca.
L'iserimento nel verde, l'essere un tutt'uno con la campagna, è il carattere principale della villa stessa.
Di notevole interesse è l'uso del tufo nel portico e nelle cornici dell aperture, un rimando alla natura vulcanica del territorio; indice della sensibilità dell'epoca è il trattamento del ferro nella scala a chiocciola del torrino.
All'interno un dettaglio che rispecchia il gusto floreale dell'Italia di quegli anni, è il caminetto in ceramica, posto in uno studiolo del piano nobile della villa, proveniente dalla residenza piemontese della famiglia Giolitti.

Villino Dappi

Già Graziosi

Il villino pur nelle sue forme semplici, è tra i più eleganti della città. Fu realizzato intorno agli anni Trenta del Novecento.
Si tratta di un villino dall'impianto coppatto e regolare, che si sviluppa su due livelli. Di dimensioni contenute, presenta prospetti semplicimente scanditi dalle aperture, con un marcapiano appena accennato che definisce i due piani.

Villino Dappi

Già Graziosi
Particolare del balconcino con balaustra finemente lavorata

Il villino risulta sobrio, ma elegante nella sua semplicità; elemento senza dubbio interessante è il balconcino centrale della facciata principale su strada, realizzato in malte cementizie, dalle decorazioni fitomorfe. Gli angoli della casa sono definiti, al piano terra, da un bugnato in stucco, che al livello superiore diventa una semplice fascia, a mo di parasta.

Villino Manni - Lucia

Gia Venzi

Il villino sorge lungo il viale San Lorenzo, costruito dai Quartaro, tra il 1890 e il 1905 una famiglia di costruttori attiva nell'Ottocento. Fu ristrutturato intorno agli anni Trenta/Quaranta, dalla famiglia Venzi; vi abitarono infatti la figlia del Sen. Giulio Venzi, Maria, con il marito, l'Avv. Vito Arena. In origine in aperta campagna, la villa fu concepita proprio come residenza di campagna e di villeggiatura dalla famiglia Venzi. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne utilizzata come ricovero per alcune famiglie di Cave, per poi tornare ad essere residenza estiva degli eredi Venzi, fino agli anni Ottanta. Dopo un periodo di abbandono, è stato acquistato dagli attuali proprietari, che hanno curato i lavori di ristrutturazione e restauro dell'intero immobile.

Villino Manni - Lucia

Già Venzi
Particolare della fascia sottotetto decorata a motivi floreali

Il villino è caratterizzato dall'estrema semplicità delle decorazioni; leggeri stucchi intorno le finestre e semplici marcapiani; in sommità è stata riproposta una decorazione a temi floreali ad imitazione della fascia originaria andata perduta.

Villino detto di Claretta Petacci

Il villino

Realizzato attorno agli anni Trenta, si trova nel quartiere San Lorenzo, in una posizione oggi non visibile dalla strada principale.  E' stato sede di ancuni comandi militari nell'ultima guerra mondiale.
Oggi appare molto rimaneggiato, sopratutto sul fronte ovest, dove è stata aggiunta una scala, che ne altera l'originario aspetto.

Villino detto di Claretta Petacci

Particolare del balconcino del piano primo

Gli elementi che destano interesse del villino, sono le sue decorazioni a stucco delle cornici delle aperture, i semplici ma eleganti marcapiano che si raccordano all'inquadratura laterale, sempre in stucco, della casa, le balaustre finemente lavorate dei balconcini del piano primo. Senza dubbio uno dei dettagli di maggiore interesse, è la presenza di una testa di donna in stucco, nelle cornici delle finestre del piano primo; alcune testimonianze vogliono come modello di questo volto femminile, il volto di Claretta Petacci.

Villa Etra

La villa

Più che di un villino, qui si può tranquillamente parlare di una villa.
Una splendida ed elegante villa nella campagna di Cave, ai piedi della montagna della "Rocca".
Realizzata a partire dai primi anni del Novecento, ha subito diversi cambiamenti nel corso del tempo.
Oggi la vediamo da poco ristrutturata e restaurata dagli attuali proprietari.

Villa Etra

Una finestra del piano terra

L'alzato si eleva per quattro livelli, ben scanditi dalle fasce marcapiano e dal ritmo delle aperture, ampie e rimarcate da importanti cornici in stucco, dalle linee sobrie. Esse appaiano semplicemente rettangolari nei primi due piani, ad arco al terzo piano, per concludersi in due originali ovali nel quarto piano delle ali laterali. Quest'ultimo piano è caratterizzato inoltre, da due terrazzi uno che affaccia verso il viale d'ingresso, e uno che affaccia sul retro, verso la campagna.